Mille Miglia, un viaggio tra il passato e le bellezze dell’Italia
Diario della Mille Miglia 2016, dove c’è chi corre per vincere e chi corre per il gusto di vivere il paesaggio italiano.
Anche quest’anno si è disputata la famosa ed inimitabile Mille Miglia, una 4 giorni di gara che riporta al presente le auto del passato. A seguire la freccia rossa in questa edizione c’erano ben 446 auto, tutte valutate precedentemente da una commissione selezionatrice che ha approvato la loro partecipazione per valore qualitativo, storico e sportivo. La Mille Miglia, ai suoi 89 anni dalla prima edizione, è divenuta nel tempo un appuntamento di prestigio tanto che già essere ammessi è una vittoria. Una competizione trasformatasi da gara di velocità, nel passato dal 1927 al 1957, a gara di rally nel 1958-59-61, fino alla rievocazione storica, dal 1977 ad oggi, con prove di regolarità lungo tutto il percorso. Tra i 900 partecipanti tantissimi i piloti e co-piloti “top driver”, ma altrettanti sono gli appassionati che hanno colto l’occasione di seguire la freccia rossa lungo le strade colorate di verde, bianco e rosso. Un’occasione unica per gli equipaggi di ben 38 paesi stranieri a conferma che attraversare a bordo di un’automobile conservata o fresca di un restauro auto d’epoca è la giusta chance per gustarsi il panorama della “Bella Italia”.
Giovedì 19 Maggio, Brescia si è trasformata nella sua classica veste di capitale d’auto d’epoca. Dopo le verifiche tecniche e la punzonatura di Piazza Vittoria alle 14.30 lo schieramento è già pronto per sfilare in Viale Venezia dove accanto alla bandiera a scacchi un folto pubblico è pronto ad incitare i partecipanti nell’ accensione dei motori per la grande partenza. 3, 2, 1, via le macchine sfrecciano sulla tradizionale passerella in pieno pomeriggio accompagnate da una pioggia incessante fin dalle prime ore del mattino. La pioggia però non distoglie gli spettatori dall’ammirarle tutte, una ad una, nella sfilata iniziale. Direzione Rimini, la prima tappa ha attraversato ben tre regioni e quattro grandi città, passando per Desenzano, Sirmione, Peschiera del Garda, per poi passare attraverso il fiorito giardino di Parco Sicurtà, dove i colori variopinti delle auto in competizione si sono mimetizzati con i colori della primavera avanzata di maggio. E’ l’ora di raggiungere Ferrara quando la clemenza del tempo dà respiro agli equipaggi a bordo delle sportive “barchette” (auto completamente aperte sprovviste di capote o con capote d’emergenza, ma normalmente sfornite in quanto auto da competizione super alleggerite) grazie un filo di sole e di calore. La prima auto passa alle 18.40 seguita a ruota dall’ultima nelle due ore successive. Tutto il lungo serpente è in direzione Ravenna dove si cena col profumo dei tubi di scappamento, assieme a qualche strategia e qualche proiezione sui prossimi giorni fino all’arrivo di Rimini punto di traguardo della prima tappa.
E’ il mattino di venerdì 20 Maggio, già dalle prime ore si ode, tra il silenzio della via centrale di Rimini e il fruscio delle onde della via in riva al mare, qualche isolato rombo in accensione. Chi per scaldare il motore dei primi equipaggi in partenza e chi per fare gli ultimi aggiustamenti con un tagliando dopo la prima tappa, ma tutti già pronti per affrontare la seconda giornata a bordo del proprio bolide. Salite e discese sono la costante della seconda giornata. La prima salita attraversa, con la nebbia e l’umidità mattutina, la Repubblica sanmarinese che con la sua strada tortuosa conduce alla discesa verso Senigallia e il suo mare. Con i tempi sempre più serrati e le diverse prove nel percorso si viaggia percorrendo i panorami più diversi delle Marche, Abruzzo e del Lazio. Sono infatti i paesi come Loreto, Recanati, Macerata,Civitanova e Fermo a lasciare la magia del bel paese fino al punto più a est nella città di San Benedetto del Tronto.Nel pomeriggio questa volta baciati dal sole i concorrenti sono pronti per tagliare l’Italia nell’ entroterra da Acquasanta, Antrodoco, Rieti fino allo storico traguardo nel centro di Roma. Tra il traffico romano e il pubblico numerosissimo a partire dal lungotevere fino alla centralissima Via Veneto, nuovo punto di arrivo a causa del blocco per il giubileo di Castel Sant’Angelo, si svela il primo in classifica. E’ come nel 2015 l’equipaggio Vesco – Guerini su una Alfa Romeo 6 c 1750 Gs Zagato.
Siamo già al terzo giorno e i piloti nelle prime posizioni della classifica si chiedono se verrà sfatato il mito che dice: ” chi arriva primo a Roma, non vince la Mille Miglia”. Agguerriti a bordo delle loro auto d’epoca o in relax con gli occhi ben aperti per gustarsi un’altro pezzo del bel paese, gli equipaggi nella terza tappa attraversano la Toscana e gli Appennini. Dopo il ricordo indelebile dell’ imperiale Roma, ci si avvia verso paesaggi impensabili da cartolina, un percorso illuminato dal sole a ciel sereno,con strade dalle campagne suggestive dai colori del verde più acceso e il marrone della terra pronta per il rigoglioso raccolto degli ulivi e dei vigneti. E’ la volta quindi di Ronciglione, Viterbo, Radicofani, Buonconvento sino alla internazionale piazza cavallerizza di Siena, dove un pubblico sfarzoso accoglie gl’equipaggi nella arena di casa. Il tripudio e l’entusiasmo della gente fa allontanare in un battibaleno le fatiche accumulate finora. Dopo questa iniezione di fiducia la freccia rossa accompagna i suoi partecipanti verso un’altra suggestiva cartolina, Firenze. Il palazzo Vecchio sembra ospitare nella sua storicità le auto datate con i loro cavalli ancor ruggenti come a guidarli in un abbraccio della intera città prima della grande e ultima fatica giornaliera. Sono infatti il Passo della Futa e La Raticosa a cogliere l’adrenalina pura nell’ultimo tratto verso il punto di arrivo di Parma. Le velocità si sono fatte più modeste, ma i cilindri sono immersi nell’impegnativa salita. Nella cima ad attenderli gli appassionati più variopinti e goliardici con inni , trombe e bandiere, incitano ed entusiasmano i concorrenti al loro passaggio. Dopo la discesa verso la sera Bologna,Modena, Reggio Emilia accolgono il serpentone fino alla meta di Parma, centro accogliente per il meritato riposo.
E’ ormai il tempo di tornare a Brescia. La quarta e ultima tappa di domenica 22 Maggio porta il museo viaggiante dell’automobilismo storico in pista e più esattamente nel mitico Autodromo di Monza.Nel circuito i top driver si battono nelle ultime prove di regolarità per poi in direzione Bergamo stilare già la classifica finale. Vincitore ufficioso della Mille Miglia 2016 è l’equipaggio italiano Andrea Vesco – Andrea Guerini su Alfa Romeo 6c 1750 gs Zagato. Le mura della città alta accolgono la Freccia rossa con impeto come ad annunciare il finale della gara a Brescia. Solo Chiari e Gussago separano i concorrenti all’arrivo. Infatti in perfetto orario alle 14.30 a Brescia in Viale Venezia ecco giungere le prime auto precedute dal Ferrari Tribute e una folta rapprentanza di Mercedes-Benz di ultima generazione. Il primo ad attraversare la passerella del red carpet della Mille Miglia è l’equipaggio giapponese n. 165 a bordo di una Cisitalia Colombo del 1948, seguito dai loro conterranei con il n. 312 su una O.s.c.a. Mt 4 1500 2AD del 1954 entrambi nettamente in anticipo rispetto alla sfilata usuale con ordine di partenza, a riprova che la Mille Miglia non è soltanto una gara ma anche l’unica ed inimitabile occasione per gustarsi l’Italia a bordo di un’auto d’epoca.
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